Il Gruppo Unipol ha dato ufficialmente il via ai lavori per la ristrutturazione della nuova sede operativa in via De Castillia a Milano. L’obiettivo, ma anche la sfida alla base del progetto, è quello di riportare in vita un vecchio edificio, per anni abbandonato e incompiuto e trasformandolo in una pietra miliare per la sua importanza dal punto di vista dell’efficienaz energetica, con la sua facciata ventilata, prismatica e innovativa.

La sua presenza all’interno del quartiere Isola di Milano è, infatti, considerata come una vera e propria frattura nel tessuto urbano contribuendo alla sua rigenerazione qualitativa.

Da qui, l’obiettivo di consegnare alla città un’icona di innovazione e contemporaneità, integrando il nuovo complesso con il contesto circostante. Sicuramente non un’impresa che definirei semplice.

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“Il Rasoio”, questo il nome che aveva assunto nel tempo per via della sua forma, sorge fra via Gaetano de Castillia e via Federico Confalonieri. Gli ultimi due decenni hanno completamente modificato l’aspetto visivo di quest’area milanese, trasformandola da residenziale ad area di forte sviluppo urbano.

Nella realizzazione di questo secondo, ambizioso progetto commissionato dal Gruppo Unipol, ho avuto il piacere di collaborare con lo studio Progetto Cmr.

L’ intervento di riqualificazione a 360 gradi, voluto dall’arch. Massimo Roj e approvato dal Gruppo Unipol rivoluziona l’aspetto estetico dell’edificio e lo proietta nel futuro incrementandone le funzionalità, l’efficienza e le prestazione energetiche.

Caratteristica chiave del progetto è la facciata innovativa e dinamica: si ha come la percezione che un prezioso e scintillante involucro di vetro avvolga l’intero edificio. Questa peculiarità è in grado di creare giochi di luce sempre diversi sia di giorno che di notte.

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Altra caratteristica del progetto è la profonda innovazione tecnica e impiantistica che ha interessato il complesso del Gruppo Unipol, rendendolo un vero e proprio esempio di architettura green e sostenibile a tutto tondo.

Si è scelto di rivestire i balconi e parte delle superfici esterne parte con il grès porcellanato scuro, trattato con biossido di titanio, un materiale innovativo che contribuisce attivamente a ridurre l’inquinamento atmosferico locale.

Le scelte che ho adottato, in veste di Lightin Designer, si sposano con le idee di eco-sostenibilità e di green building. Tendono in una chiara direzione: valorizzare l’architettura e creare un importante scenografia notturna che accolga non solo i residenti ma tutte le persone che passeranno di sera invogliandole a sostare in un ambiente accogliente e rassicurante.

Per la sede operativa del Gruppo Unipol ho, dunque, disegnato la luce, orientandola in chiave squisitamente sensoriale. Una percezione innovativa lontana dalla classica e semplice progettazione. Ho posto l’accento sull’ascolto dell’ambiente circostante e sullo studio dell’uomo in chiave prettamente umanistica.