La stazione metropolitana San Pasquale, opera dell’architetto Boris Podrecca, maestro del postmoderno, che definisce il progetto “una vertiginosa discesa a mare”.Metropolitana di Napoli_Stazione San Pasquale_13_Filippo_Cannata_Boris Podrecca_Peter Kogler

Una scatola subacquea che si sviluppa per cinque piani sotto terra (100 m di lunghezza e 35 m di larghezza) e che servirà l’area di via Caracciolo, della villa comunale (dove si trova la stazione zoologica Anton Dohrn) nonché la zona centrale di Chiaia e parte del quartiere San Ferdinando.metroplitana san pasquale napoli filippo cannata

“Il mio progetto di stazione – spiega Boris Podrecca – è come una discesa sulla spiaggia che un tempo arrivava fino ai palazzi”.Metropolitana di Napoli_Stazione San Pasquale_19_Filippo_Cannata_Boris Podrecca_Peter Kogler

L’esperienza del percorso inizia dall’esterno da via Chiaia e man mano si sprofonda nell’acqua del mare in cui si incontra una grande piazza rivestita da un velo metallico in cui sono incorporati degli schermi che raccontano gli eventi culturali in corso in città, informano su mostre e musei.Metropolitana di Napoli_Stazione San Pasquale_15_Filippo_Cannata_Boris Podrecca_Peter Kogler

In quel momento in cui si va verso il treno l’ambiente è chiamato a far dimenticare al visitatore la stanchezza e condurlo per mano regalandogli una quantità di informazioni, una sorta di “giornale digitale” aperto davanti ai propri occhi.
Proprio come gli altri progetti delle stazioni metropolitane, l’attenzione è focalizzata sull’essenzialità della struttura architettonica.stazione san pasquale metropolitane napoli filippo cannata

La luce si integra nell’architettura e le si trasforma in linee, curve, punti che sottolineano la forma architettonica, guidano il viaggiatore e raccontano lo spazio e l’architettura.

Un breve viaggio ma un’esperienza intensa in cui la luce sulle due opere laterali dell’artista Peter Kogler sembrano giocare con l’architettura curva della grande struttura metallica curva dentro la quale ci si trova.

L’intero progetto rivela l’attenzione del Comune sul ruolo cruciale che l’illuminazione gioca nel panorama architettonico contemporaneo e sull’immagine finale del progetto.

Le due pareti laterali sono interessate dall’opera dell’artista austriaco di fama internazionale Peter Kogler.

Immaginate due grandi pareti di cemento grigie che si trasformano tutto d’un tratto

 

 

in grandi onde marine, bolle dai diversi toni del blu che rievocano il mare. Si tratta delle illusioni ottiche di Peter Kogler, che sembrano apparentemente innocue ma che trasformano la prospettiva e gli stessi elementi architettonici che le ospitano, dando, nel tentativo di seguirle, la sensazione di trovarsi sott’acqua.