Oggi mi sono proprio estasiato…
Sono andato in cantina a Tufo, all’appuntamento con il mio amico Antonio e il nostro caro ed appassionato enologo Sergio Pappalardo.
Tufo è un piccolo paesino in provincia di Avellino, nel cuore della produzione del nostro famoso “RIECI”. Un vino che racconta la storia di due amici che condividono l’amore per il bello e la passione del proprio Territorio.
Giornata sfolgorante di luce, limpida, lucida, elegante. Il paesaggio intorno cantava l’arrivo dell’autunno con dei cromatismi fantastici, e allora mi sono inventato un’interruzione per lavori in corso lungo la strada che abitualmente faccio, più veloce e più comoda, e ho imboccato l’altra, più lunga, con tante curve ma con una paesaggio straordinario. Una scusa perché sentivo la necessità vivere il viaggio, passare per le contrade, vedere i contadini al lavoro, godere del profumo e di un’aria spettacolari.
Adoro questa mia Terra e, in queste incredibili giornate di Sole terso e sfavillante, la assaporo voluttuosamente…
Al diavolo tempi ed orari (arrivo quando arrivo) e respiro la stagione che, per i colori, è la più bella dell’anno… e poi mi aspetta un premio all’arrivo!
Con la fantasia ho desiderato volare oltre i confini, smemorato davanti alla Natura selvaggia ma ordinata, che ti offre se stessa così com’è, senza veli, nella semplicità e nella straordinarietà del “tutto perfetto”!
Arrivato allo stretto di Barba, una gola tra le montagne originata grazie all’azione erosiva provocata delle acque del fiume Sabato, mi sono fermato. Sono sceso dall’auto e non ho potuto fare a meno di abbracciare una quercia secolare poco lontana dal ponticello e godere con un respiro profondo del profumo delle foglie bagnate e del muschio.
In questi momenti capisci che il limite alla straordinarietà delle cose sei solo tu con i tuoi pregiudizi, con i tuoi preconcetti e desideri solo essere un tutt’uno con la natura, la quercia, l’acqua limpida e cristallina del fiume, l’odore di muschio e di minerali e la piccola volpe che mi è passata di fianco riportandomi al presente.
Vivere il presente, essere figli dell’istante sono stati i vecchi insegnamenti e quando la Natura è così generosa, non puoi silenziosamente fare altro che ascoltare!
Mi rimetto in macchina e proseguo per Tufo, ovviamente arrivo in ritardo ma i miei amici, li ad aspettarmi sono felici di vedermi e anche io non vedo l’ora di provare il mosto frutto della seconda vendemmia.