Ho parlato oggi venerdì 24 giugno, del progetto di illuminazione del sito archeologico del Tempio di Serapide a Pozzuoli a Napoli, presso l’Università Federico II per il ciclo Seminari Archeologia e Leggerezza
Ho previsto una luce che non fosse il vestito da sera dell’Architettura o del monumento, ma che potesse esprimere allo stesso tempo un concetto di bellezza che fa emergere l’immagine nascosta da tempo ai cittadini e ai turisti ed uno come forte attrattore di flusso.
“Il progetto dell’illuminazione del Tempio di Serapide a Pozzuoli” vuole restituire il monumento al suo contesto urbano, con una luce dinamica che da un lato esalta le caratteristiche salienti dell’Architettura e dall’altro trasforma il tempio, attraverso scenari luminosi, nella spettacolarizzazione del monumento stesso.
Oggi pensiamo ad una luce connessa che sappia comunicare a tutti senza alcuna retorica, una luce nuova e che possa ben rappresentare uno straordinario territorio quale quello di Pozzuoli e della Campania. Per questa ragione, relazionarsi ad un monumento simbolico del nostro territorio, ha richiesto di affrontare il progetto della luce attraverso diverse chiavi di lettura: da una filologica, scientifica e storica, ad una scenografica e poetica.
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